venerdì 21 febbraio 2014

I 6 consigli di oggi per Social Media Marketing

E' vero che una buona parte del pubblico social è giovane, ma è un errore pensare che solo i giovani ne siano il motore:
Seppur ancora giovane, il social media marketing ha dimostrato di essere un elemento di valore per il classico marketing mix.
E siccome la crescita ed il cambiamento dei social media sono continue, bisogna essere sempre aggiornati sulle realtà e sulle novità per sfruttare al meglio le potenzialità che offrono.

Qualche tempo fa ho pubblicato un articolo con alcuni consigli sull'utilizzo dei social; oggi ne aaggiungo altri 6, che ci possono evitare alcuni degli errori più comuni:

1. I Social Media mi permettono di raggiungere solo un pubblico giovane.

E' vero che una buona parte del pubblico social è giovane, ma è un errore pensare che solo i giovani ne siano il motore: un recente studio del Pew Research Center and Docstoc mostra che il 77% delle persone della fascia 30-49 ed il 52% della fascia 50-64 è attivo sui social media, mentre la fascia 18-29 segna un calo per il secondo anno consecutivo. E non solo, Forrester dimostra che tutti i business decision makers utilizzano i social media, senza differenze di età.
Quindi non sottovalutare mai i social media come mezzo di acquisizione di nuovi contatti/clienti, sarebbe un errore imperdonabile.

2. Post frequenti su Facebook aumentano automaticamente le performance di una campagna.

Mi sono già posto il problema della frequenza dei post nell'articolo "to blog or not to blog, this is the question!".
Aggiungo qualche osservazione: un utente Facebook con molti amici, riceve decine se non centinaia di aggiornamenti al giorno; in questo flusso costante di informazioni un eccessivo numero di post dalla stessa sorgente potrebbe facilmente perdere di efficacia.
Non seppellire i tuoi followers con un pioggia di post, che invece di attirare la loro attenzione si mescolano al rumore di fondo e vanno irrimediabilmente persi.
Un post al giorno è certamente più che sufficiente a tenere informati ed interessati i tuoi followers. E fai in modo che i tuoi post suscitino effettivamente interesse, includendo link ed immagini rilevanti, e siano il più possibile condivisi.

3. I post devono diventare virali per essere utili

Le storie di video, immagini ed articoli diventati virali e condivisi da milioni di persone sono certo attraenti ed il sogno di tutti.
Ma questa sorte è limitata a pochi fortunati casi; la normalità è fatta da ben altri numeri.
Per cui cerca di ottenere il meglio dai tuoi post, che devono avere come obbiettivo di aggiungee valore all'esperienza dei tuoi followers, fornirgli materiale interessante e utili.
E non porti mai come obbiettivo "il sogno virale".

4. Twitter è utile solo a personaggi pubblici, marchi conosciuti o grosse aziende

Certo è facile per i personaggi pubblici, i marchi conosciuti o le grosse aziende avere ottenere grandi numeri di followers, ma anche per le organizzazione più piccole l'uso di questa piattaforma è utile per far crescere la brand awarness e guadagnarsi la fiducia dei propri clienti.
E' ottima per annunciare nuovi prodotti, sconti esclusivi, notizie sull'azienda, ma anche per scoprire chi e come parla di te.
E anche per Twitter attenzione: un solo tweet al giorno!

5. La pubblicità su Facebook non attira clienti

La pubblicità su Facebook quando riesce a generare "Mi piace", automaticamente attiva un circolo virtuoso con le persone che ti conoscono già, ti fa conoscere ai loro amici e può generare nuovi contatti.
E puoi sfruttarla per ottenere raccomandazioni!

6. Google+ non è utile

E' vero che che tra i Social network Google+ non è ancora tra i numeri uno ( ma in decisa crescita, come ho mostrato nell'articolo "Google+ - segnali di crescita"), ma ha l'indubbio vantaggio di essere il tramite tra il mondo social ed il gigantesco numero di ricerche effettuate ogni giorno su Google.
Quando qualcuno fa "+1" su un articolo/prodotto/post implicitamente crea una raccomandazione che è molto più utile di una buona posizione nei risultati di ricerca.
Bisogna considerarlo un complemento alle strategie sugli altri social media, ma prestargli comunque la dovuta attenzione.

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